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Changzhou 2: pronti, via!

Una nuova realtà 4.0 per servire la Cina e l’area Asia-Pacifico

La nostra nuova fabbrica cinese, Changzhou 2, è finalmente operativa! La costruzione del sito è giunta al termine lo scorso dicembre e i primi team di lavoro vi si sono insediati il 7 gennaio. Changzhou 2 passa ora a una nuova fase, per incarnare il nuovo modello industriale che sarà man mano applicato in tutti gli stabilimenti del Gruppo.

Il progetto Changzhou 2 s’inscrive in un più ampio piano strategico che prevede di accentuare lo sviluppo commerciale e operativo nel continente asiatico e in particolare in Cina. “Già nel 2019, quando abbiamo acquistato il terreno, eravamo convinti di aver bisogno di un progetto industriale dello stesso calibro del mercato al quale era destinato. La nostra ambizione era grande, perché avevamo bisogno di una fabbrica in grado di produrre in loco tutti i modelli della gamma e di adattarsi velocemente alla domanda, spiega Patrice Métairie, Direttore industriale.

Changzhou 2, quindi, non assomiglia a nessun’altra delle nostre fabbriche! Si estende per 8 ettari, di cui 4 ha coperti e 1 ha esclusivamente dedicato alla verniciatura, e, a pieno regime, accoglierà 400 persone. Ha una capacità di produzione di 17.000 macchine ed è in grado di realizzare tutti i modelli della gamma Haulotte.

Un sito unico e un vero motore per il futuro

Changzhou 2 è così diventata la più grande fabbrica del Gruppo e, da sola, rappresenta il 40% della capacità di produzione totale. “Si tratta di una struttura unica per diversi aspetti. Innanzitutto, perché riunisce nello stesso luogo un centro di R&S e un’unità di produzione. E poi perché il mercato cinese è notevole, ma ancora giovane. I suoi best seller non sono ancora noti” precisa Hubert Moreau, direttore dello stabilimento di Changzhou 2.

Su questo mercato in piena crescita, in cui le major cinesi appaiono come seri concorrenti, la parola d’ordine è “agilità”. Perciò, appositamente per questo stabilimento, diversi team del Gruppo hanno dato il proprio contributo per mettere a punto un nuovo modello industriale, agile e flessibile. “Ad esempio, anziché avere linee di produzione specifiche, abbiamo linee polivalenti che permettono di passare da una macchina all’altra. Quindi è stato necessario risalire fino alla genesi dei prodotti per poter così standardizzare le linee” precisa Hubert Moreau.

Questo importante lavoro di ricerca andrà a beneficio di tutto il Gruppo nel suo insieme, poiché il nuovo modello industriale sarà progressivamente adottato in tutte le fabbriche. “Questo ci obbliga a rimettere in questione molte cose, ricorda Patrice Métairie. Ma i team sono motivati e la posta in gioco è alta. E poi stiamo già facendo vedere quello che valiamo: siamo stati tra i primi al mondo a produrre delle macchine elettriche in grado di muoversi su qualsiasi tipo di terreno, stiamo digitalizzando la nostra offerta… insomma, abbiamo delle solide basi”.

Aumento della produttività di Changzhou 2: date chiave

La linea di assemblaggio è stata trasferita dalla storica fabbrica di Changzhou 1, che è stata chiusa a fine aprile. Altre linee saranno sviluppate da qui al 2025-2026.
Parallelamente, la linea di verniciatura sta già aumentando la produttività.
Inoltre una parte del personale di Shanghai si è già trasferita a Changzhou 2. A Shanghai rimane tuttavia aperto un ufficio, seppur di dimensioni minori.

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